La passione per il calcio non conosce confini, indossa i colori della tua squadra del cuore con orgoglio! Adidas lo ha riportato sulla third 23/24 con grande stile, scegliendo tonalità eleganti e accostando i colori a dettagli preziosi come il colletto con bottone frontale e monogramma 𝓐𝓕𝓒 o il cannone “libero” sulla sinistra del petto. A me l’arancione non fa impazzire ma qui ci sono tutti gli ingredienti per scolpire nella leggenda la maglia Adidas dell’Olanda ai mondiali del 74, persi in finale con la Germania. Sul lato opposto, il logo adidas in color antracite. Vinto nella stagione 1962-1963 il campionato di Prima Categoria, i primi anni dei sette di permanenza in Serie D, furono contraddistinti da buoni piazzamenti come il quinto posto nella stagione 1963-1964 (sotto la guida tecnica di Francesco Petagna e con in squadra elementi quali i triestini Umberto Bizai, Nevio Dudine e Claudio Demenia, il centravanti Tosi proveniente dalla Mirandolese, Greco dal Siracusa e il portiere Leoni dal Caltagirone, per citarne alcuni), il quarto posto nella stagione 1964-1965 (con il ritorno sulla panchina del Maglie di Ugo Starace, l’allenatore della storica promozione in Serie C) e l’ottavo posto nella stagione 1965-1966 (squadra allenata dal vicentino Giovanni Zanollo).
Cerantola e i suoi giocatori fanno gruppo e terminano con un dignitoso settimo posto. Scambia quattro chiacchiere con i giocatori. 11 in Serie B); e nella prima metà degli anni novanta, disputando quattro stagioni consecutive in massima serie, sfiorando la qualificazione in Coppa UEFA riscuotendo risonanza mediatica a livello europeo per aver espresso un calcio inedito, rapido e votato all’attacco sotto la guida del tecnico Zdeněk Zeman. Non è raro, poi, che vada negli spogliatoi degli allenatori, si cambi e si trasferisca in palestra. Il rione sorge immediatamente a nord del centro storico bolognese, nell’ultima parte di Pianura padana prima di incontrare, verso sud, subito dopo la ferrovia che la divide dal centro, i primi dislivelli che, dopo una salita abbastanza dolce, portano rapidamente ai Colli bolognesi, quindi alle pendici dei rilievi appenninici. Ci fu una controversia a proposito dei gol segnati dal brasiliano Ademir nel 1950, a causa di dati incompleti riguardo alla partita del girone finale vinta dai sudamericani contro la Spagna (6-1): inizialmente il primo gol venne considerata un’autorete del difensore iberico Parra, e il gol del 5-0 fu assegnato a Jair; successivamente la FIFA ha assegnato ad Ademir entrambe le marcature, portandolo a divenire capocannoniere dell’edizione con 9 gol, cfr.
Alla prima partita che ho giocato, subito mi hanno battezzato così. È roba di pochi giorni fa, partita di Champions con lo Shakhtar all’Olimpico, in tribuna anche un vecchio compagno d’azzurro come Billy Costacurta, oggi vice commissario di una Federcalcio mai caduta così in basso. La transizione tutto è stata meno che semplice, soprattutto per uno come il dieci che, potete scommetterci, ancora oggi si sente calciatore. Perché Totti è il primo a sapere che in questo suo nuovo ruolo, deve imparare tutto o quasi. Il suo ieri, insomma, anche se piano piano Totti sta affrontando il presente con un occhio sempre più proiettato verso il futuro. È al primo piano della palazzina principale di Trigoria, sul corridoio altre stanze con targhette meno impegnative, molte facce e altrettanti sorrisi che il numero dieci vede da almeno venticinque anni, quasi tutti, meno l’ultimo, trascorsi a disegnare calcio vietato agli umani. Perché è lì, a Trigoria, con la sua Roma che si vede ancora per molti anni, probabilmente per sempre. Perché là dentro c’è il suo ieri. Di te sappiamo che con il calcio, hai alcuni discorsi aperti, al di là dell’esperienza con Gazzetta TV: l’esperienza a Milan Channel e la passione per la Sampdoria.
E poi quelle dei più grandi campioni che ha incrociato sui campi di calcio, Messi, i due Ronaldo, Ibrahimovic, Figo, Del Piero, Buffon, Kakà, Maldini e si potrebbe continuare perché non c’è stato un numero uno del calcio che non abbia voluto scambiare la sua maglia con quella del nostro numero dieci. Confermata anche in questa XXVIII edizione la collaborazione con Love Football Scouting “LFScouting”, software di scouting professionale per osservatori di calcio, che sarà il partner tecnologico della manifestazione. Una stanza che potrebbe far collassare qualsiasi tifoso della Roma, maglie calcio retro poco prezzo ancora di più i collezionisti di memorabilia da football. C’è la sua carriera, in quella stanza. C’è anche una scrivania, ovviamente, nella stanza del Capitano. Non tutti i giorni passa per la stanza del Capitano. La frequenta poco quella stanza, il Capitano. Sono tutte intervallate dalle foto più significative della carriera comprese quelle dei ritiri precampionato quando era poco più di un bambino, mentre sul soffitto ci sono i poster delle sue vittorie, a partire da quello del giorno dello scudetto, diciassette giugno 2001. Non mancano neppure le immagini dei suoi spot più riusciti, in particolare uno con John Travolta. E non c’è stato neppure bisogno che si facesse legare all’albero maestro come Ulisse per non cadere in tentazione.